MASSIMO ZAMBONI

Nel 1982 fonda assieme a Giovanni Lindo Ferretti il gruppo CCCP-Fedeli alla Linea mettendo in scena quello che chiameranno punk filosovietico. L'esperienza CCCP termina nel 1990, dopo la caduta del Muro di Berlino. Un paio di anni dopo nascono CSI, Consorzio Suonatori Indipendenti (che arriverà ai vertici della classifica discografica) e il Consorzio Produttori indipendenti, con decine di album prodotti. Dal 2000 Zamboni compone diversi album come solista, l’ultimo dei quali è Andare via. Ha realizzato numerose colonne sonore per il cinema e il teatro, e pubblicato diversi libri per vari editori (La nave di Teseo, Einaudi). Tra questi, L’eco di uno sparo, Nessuna voce dentro, Anime galleggianti, La trionferà, Bestiario selvatico.
Collabora con il settimanale La Lettura.

MURUBUTU

Murubutu, al secolo Alessio Mariani, si avvicina all’hip hop all’inizio degli anni ’90. Insegnante di filosofiae storia presso il liceo “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia, dal 2000 comincia a riflettere sullainterazione fra contenuti scolastici e musica rap, dando vita a un nuovo sottogenere musicale: il rapdidattico

Intraprende nel 2009 un progetto solista, racchiuso in una discografia di 7 album, in cui sonorità hip hopclassiche fanno da tappeto a testi con una forte curvatura cantautorale e accenti poetici, comenell’album “Infernvm” - ispirato all’inferno dantesco e scritto insieme al rapper Claver Gold.

Per il 2024 Murubutu decide di rivisitare il suo repertorio in chiave jazz, accompagnato - per la primavolta - da una Jazz Band, con la seguente formazione: Dia (voce), Filippo Cassanelli (contrabbasso),Vincenzo Messina (batteria), Giacomo Grande (tastiere/piano), Federico Califano (sax contralto),Gabriele Polimeni (tromba/flicorno). 

Con questo nuovo progetto, le origini rivoluzionarie del jazz si intrecceranno e mescoleranno a quelledell'hip-hop “più classico”, rivisitando - con un approccio innovativo - la discografia dell’artista, in unachiave nuova e inedita, dallo stampo jazz

Le influenze dei brani di Murubutu verranno così ampliate, aprendosi a un linguaggio musicale diversodal rap “classico”, con nuovi arrangiamenti, che ricreeranno atmosfere differenti dalle versioni originali.Il risultato sarà uno spettacolo unico in cui universi, mondi e stili paralleli si uniscono.

Lalli

Molteplici progetti hanno segnato la carriera di Lalli in veste di cantante/cantatrice (Franti, Environs, Ishi, Èlia), alcuni dei quali hanno ricevuto riconoscimenti e Premi nazionali (Miglior disco d’esordio del Mucchio Selvaggio, Premio Ciampi, Premio Davide Lajolo), con densa attività concertistica. Tempo di vento, il suo primo disco solo, uscito nel 1998 per i dischi de Il Manifesto, ha venduto circa diecimila copie. Dal 1999, inizia la collaborazione con Pietro Salizzoni con la scrittura del brano Testa storta, per la colonna sonora del film Preferisco il rumore del mare, del regista Mimmo Calopresti, consolidando negli anni un gruppo di artisti coi quali sviluppare i propri lavori, fra i quali il contrabbassista Stefano Risso, coautore del nuovo progetto.

Per i dischi de Il Manifesto pubblica altri due lavori : All’improvviso nella mia stanza (2002) e Èlia (2006). Nel 2012 pubblica per Felmay il disco dal vivo Èlia in concerto.

Parallelamente alla carriera solistica, partecipa alle registrazioni di numerosi altri autori, fra i quali Massimo Zamboni, Carlo Pestelli, Duemanosinistra, Verlaine.

Al suo attivo, anche alcune esperienze di attrice. La più significativa: Nemmeno il destino, del regista Daniele Gaglianone, presentato nella Sezione “Giornate degli Autori” alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2004 e al quale vengono attribuiti molti riconoscimenti fra i quali i Premi come miglior regia e migliore attrice al Sulmona Cinema Festival 2004 e il Premio Tiger Award al Festival del Cinema di Rotterdam 2005.

“… Credo che Lalli, come purtroppo spesso succede, se fosse nata in un paese di respiro internazionale, sarebbe considerata un’artista di primo piano, pur conservando la sua tanto rivendicata anima contadina, in volo per il mondo” (Dori Ghezzi)

LALLI E STEFANO RISSO

Stefano Risso

Compositore, produttore e contrabbassista. La sua grande passione per la canzone lo mantiene sempre a cavallo fra la musica strumentale (jazz, avant-garde) e la musica vocale (rock, folk e d'autore).

Ha scritto e prodotto per il teatro, e ha collaborato con progetti musicali personali con scrittori e video artisti e danzatori. Ha all’attivo più di settanta dischi, molti dei quali realizzati come leader o co-leader (Lapsus Lumine, EDNA, Ananasnna, Barber Mouse, T.R.E., Le Maleteste, Vocifero, Les diables Bleus, HellmullerRissoZanoli fra gli altri), con etichette: italiane, francesi, tedesche, inglesi, finlandesi, svizzere e giapponesi, votati e riconosciuti dalle riviste specializzate dei differenti paesi.

Eclettico e curioso, ha suonato in gruppi guidati da musicisti del calibro di: Enrico Rava, Aldo Romano, Stefano Battaglia, Gianni Coscia, Roy Paci, Francesco De Gregori, Carmel, Eugenio Bennato, Meg, Moni Ovadia e Alborosie. I suoi lavori hanno ricevuto ampio riconoscimento dalla critica. Interviste e approfondimenti sui suoi progetti personali e collettivi compaiono nelle principali riviste italiane ed europee di settore e non, come Jazzit e Musica Jazz, Jaaz&More (Svizzera), JazzThing (Germania) , Artribune e sui siti web specializzati, quali All About Jazz e Jazz Convention.

Dal 2014 ad oggi è insegnante di basso elettrico, contrabbasso jazz, composizione jazz nei conservatori; Bomporti di Trento, Marenzio di Brescia, Scontrino di Trapani, Gesualdo da Venosa di Potenza, Boito di Parma.

Dal 2015 fonda la Solitunes records e dal 2018 è direttore artistico del Solitudes Festival di Torino.

ALESSIO DI MODICA

Alessio Di Modica Teatrante, clown , cuntastorie o meglio come lui ama definirsi Cuntautore, nasce e cresce ad Augusta in provincia di Siracusa nel bel mezzo del polo petrolchimico più grande d’Europa. A un certo punto, dopo anni di lavoro sul territorio, comprende l’importanza e la gioia di vivere qui e decide di dare vita a un percorso artistico significativo e radicato. L’incontro e lo studio con maestri come Pippo Del Bono, Mimmo Cuticchio, Dario Fo, Eugenio Barba, Peter Schumann, Jango Edwards gli permette di sviluppare uno stile personale e originale sia nella messa in scena che a livello di pedagogia teatrale. Sperimenta e ricerca un linguaggio che arriva dalla contaminazione di diverse tecniche teatrali. Il suo lavoro teatrale si snoda tra la realizzazione di spettacoli sia singoli ma anche  collaborazioni importanti, lavori nelle scuole sui tema della Legalità, Diritti Civili, Memoria, progetti di formazione per lo Youth Programm della Comunità Europea e programmi di Cooperazione Internazionale per ragazzi provenienti da tutto il mondo , laboratori in case famiglia e centri diurni, workshop e conferenze atte a diffondere la conoscenza del teatro popolare del “Cunto”, del Clown e dei Pupazzi.  Una parte del suo tempo Alessio lo passa in strada tra gli anziani ad ascoltare le loro storie e a recuperare le memorie sepolte dalla storia ufficiale, per dare luce alla letteratura orale che oggi sembra perduta ma per cui ancora c’è speranza. Dal 2011 Alessio fa parte della rete internazionale di narratori

CATERINA ZAMBONI RUSSIA

Caterina Zamboni Russia è laureata in Scienze filosofiche presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. È coautrice del testo La macchia mongolica (Baldini+Castoldi, 2020) e autrice della monografia La più piccola repubblica d'Europa. Paul Desjardins e le Décades di Pontigny (Il Melangolo, 2023). È presidente di Terre Native ETS, un'associazione culturale che si occupa di indagare e praticare l'idea del radicamento come forma virtuosa di appartenenza ai luoghi. Attualmente, oltre a collaborare con una casa editrice italiana in qualità di editor, svolge un dottorato di ricerca presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, dove prosegue le proprie ricerche nell'ambito della filosofia del radicamento e di alcuni collettivi filosofici del Novecento francese.

SANDRO CAMPANI

 Sandro Campani è nato nel 1974 ed è cresciuto in Val Dragone, nel comune di Montefiorino. Ora vive in provincia di Reggio Emilia.

Ha scritto e cantato canzoni con i Sycamore Trees (1995-2002) e con gli ismael (2008-2018); ha collaborato come autore di testi a “Il giardino che non vedi”, Üstmamò (2018).

Ha pubblicato: “È dolcissimo non appartenerti più” (Playground, 2005); “Nel paese del magnano” (Italic Pequod, 2010); “La terra nera” (Rizzoli, 2013); “Il giro del miele” (Einaudi, 2017); “I passi nel bosco” (Einaudi, 2020); “Alzarsi presto (il libro dei funghi e di mio fratello)” (Einaudi, 2023).

È cresciuto leggendo Steinbeck e Pavese, poi Faulkner, Flannery O’Connor e Fenoglio; gli è rimasta una predilezione per quegli scrittori che sanno l’epica del paesaggio, che lo trattano come un personaggio vivo, che raccontano attraverso la descrizione dello spazio; che, descrivendo minuziosamente la superficie delle cose, arrivano a farne percepire un livello misterioso.

Per questo, pensa sempre a David Lynch. Senza “Twin Peaks” non scriverebbe nemmeno.

Tutte le storie di Sandro Campani sono ambientate nell’appennino tosco-emiliano, in una valle immaginaria che ha molti punti in comune, trasfigurati, con i posti in cui è cresciuto.

NICOLETTA FASANO

Nicoletta Fasano, laureata in Lettere e diplomata in Archivistica e
Paleografia, lavora all'Istituto per la storia della Resistenza e della
società contemporanea, di cui è direttrice, da oltre trent'anni. Si
occupa di didattica e di formazione e dei temi riguardanti la storia e
le società contemporanee con una particolare attenzione alla storia
dell'ebraismo e delle deportazioni, la storia di genere, le nuove
destre.
L'ultima ricerca pubblicata si intitola "Se tutto il mare di questa
terra fosse inchiostro" dedicata alle deportazioni dall'Astigiano.

CONSERVATORIO “ANTONIO VIVALDI” DI ALESSANDRIA

Ensamble formata dai ragazzi iscritti al Conservatorio “VIVALDI” di Alessandria: Luca Carillo (musica elettronica), Stefano Panelli (musica elettronica, Fabio Valera (violino), Desirè Beltran (violoncello), Cecilia de Lazzaro (canto jazz).

Porteranno vari spettacoli dedicati al tema “Radicarsi” con una interpretazione personale: “Radici del Venezuela”, “Radicarsi al lavoro”, “Radici della terra deisndustrializzata”.

MARIO RENOSIO

Mario Renosio è ricercatore dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti (ISRAT). Ha pubblicato saggi sulla società contadina, l'antifascismo, la lotta partigiana, i partiti politici nell'Astigiano e sui terrorismi e la lotta armata in Italia.

Tra i suoi volumi "Colline partigiane. Resistenza e comunità contadina nell'Astigiano" (1994); "Tra mito sovietico e riformismo. Storia e identità dei comunisti astigiani" (1999); "Pronto, qu Prima linea" (2014, con Michele Ruggiero); "Un'altra storia. La Rsi nell'Astigiano tra guerra civile e mancata epurazione" (2015, con Nicoletta Fasano); "Attila, Pepe e gli altri. La lotta partigiana tra il Monferrato e le Langhe" (2019).

LORD CUMIANA

Andrea “Cumiana” o “Lord Cumiana”, Mod di Torino e frequentatore assiduo della scena Mod da parecchi anni. In qualità  di selecter ha animato feste Mod, e non Mod in ogni angolo di Italia, ma anche in Svizzera, Spagna, Austria e addirittura in Ungheria. Nel 2008 ha creato il Sombrero Club, una serata dedicata a Ska, Reggae e affini, ed in 16 anni ha invitato tutto il meglio dei dj europei, non solo di musica Jamaicana, ma anche di Soul. Da un paio di anni, ho creato e conduco "Io sono Io", un programma radiofonico sulla radio web "Radio Bandito", in cui parlo di eventi torinesi e non solo, e faccio ascoltare musica nuova e vintage da tutto il mondo.

STATO BRADO

Ciò che è stato è stato brado. Nel 2022 Lorenzo Marra, Alessio Vanni e Lorenzo Valdesalici, compositori e sound designer per immagini, si incontrano a Bologna. Lavorano per qualche tempo come produttori musicali per il cinema. Assieme si rendono conto sempre di più che il mondo che li circonda, musicale e non, sembra uno scherzo di cattivo gusto ed iniziano a rimuginare per trovare soluzioni, musicali e non. Tra il 2022 e il 2023 nasce da questa necessità Stato brado, musica elettroacustica post agricola. La premessa è quella di portare la forma canzone in altri luoghi grazie alla sperimentazione elettronica e all’improvvisazione sonora collettiva. Alessio Vanni, scrive, canta utilizzando una voce spesso distorta, suona il microkorg, processa suoni con il campionatore e si occupa delle linee di basso con un Korg volca bass. Lorenzo Valdesalici, suona la chitarra baritona ed utilizza gli effetti a sua disposizione e un archetto da violoncello per ricercare un nuovo tipo di chitarrismo a lui più congegnale, a metà tra uno strumento popolare e un set elettronico. Lorenzo Marra, porta la sua esperienza nella sintesi elettronica, utilizzando un piccolo sistema modulare, un sintetizzatore polifonico e Ableton Live. Canzoni contro la ragione è il primo lavoro discografico del trio che produce 6 tracce. Il disco nasce dalla necessità di creare una frattura nelle logiche di razionalità e produttività dell’ambiente che li circonda. Canzoni contro la ragione racconta di un mondo sempre più ostile nei confronti della vita e di un’umanità che si definisce post moderna, post storica, post muro di Berlino, post guerra fredda, post sviluppo atomico, post covid, post crisi economica, ma che è in realtà l’umanità di sempre, con la differenza unica che si è disinteressata al rapporto con la natura: l’umanità post agricola. Canzoni contro la ragione parla di bancali, di funghi, di rami, di cortei, di alluvioni, di capre, di cirri, di montagna, di zone abbandonate e di città invase. Canzoni contro la ragione è un inveire contro il mondo che non conosce più gli animali, le piante, che non ha mai visto una gallina, che ha sostituito il sonno con il riposo, che ha sostituito la ragione con la logica ferrea della finanza, che ha sostituito il confronto con la guerra, la musica con la musicologia, la mappa con il territorio, l’amore con il possesso, la divinazione con gli algoritmi, la fiaba e la favola con l’auto rappresentazione ossessiva di se’ sui social, le cose sacre, come i fiori dell’estate e la merda delle capre con il denaro.

BIANCA ROAGNA

Bianca Roagna, laureata presso l'Università degli Studi di Torino in Storia, è Direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio dal 2014. Ha partecipato a studi e ricerche storiche sulla Resistenza, la Società contadina e la Storia dei territori di Langhe, Monferrato e Roero, collaborando con gli enti pubblici del territorio nella pianificazione di strategie culturali e turistiche. Nel particolare la sua tesi di Laurea in Storia fu la prima dedicata alla IX Divisione garibaldina Alarico Imerito con un'analisi storico-sociale sui partigiani di detta Divisione e i rapporti intercorsi con i partigiani della II Divisione Langhe in cui militava Beppe Fenoglio.

ANTONELLA TARPINO

Antonella Tarpino, storica e saggista. E’ vicepresidente della Fondazione Nuto Revelli e Presidente della Rete del ritorno ai luoghi abbandonati.  

Tra  i suoi libri per Einaudi: Geografie della memoria. Case, rovine, oggetti quotidiani  (2008); Spaesati. Luoghi dell’Italia in abbandono tra memoria e futuro (2012, Premio Bagutta 2013); Il paesaggio fragile. L’Italia vista dai margini  (2016, premio internazionale The Bridge Book Award 2017 per la saggistica italiana e tra le opere segnalate per il Premio Mario Rigoni Stern 2018;) Memoria imperfetta. La Comunità Olivetti e il mondo nuovo (2020). E l’ultimo, Memoranda. Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano (2023).

MARCO REVELLI

Figlio dello scrittore nonché ufficiale degli Alpini e partigiano Nuto Revelli, è laureato in Giurisprudenza all'università di Torino, titolare delle cattedre di scienza della politica, sistemi politici e amministrativi comparati e teorie dell'amministrazione e politiche pubbliche presso la facoltà di scienze politiche dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", si è occupato tra l'altro dell'analisi dei processi produttivi (fordismo, post-fordismo, globalizzazione), della "cultura di destra" e, più in genere, delle forme politiche del Novecento. È coautore con Scipione Guarracino e Peppino Ortoleva di uno dei più diffusi manuali scolastici di storia moderna e contemporanea.